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Into the wild: tu quanti giorni sopravviveresti?

Into the wild: tu quanti giorni sopravviveresti?

Quello di aprile è stato un #salottino di filosofia spinta.
Abbiamo toccato tanti aspetti. Siamo partiti dalla sopravvivenza per poi arrivare al concetto di libertà.

#salottinoitinerante di aprile si è svolto *eccezionalmente* martedì 26 aprile e siamo stati ospiti di Equamente, in via delle Torri 7/9 a Forlì.

 

Gli argomenti al voto:

[x] Into The Wild: tu quanti giorni sopravviveresti? (11 voti)
[  ] Pillola blu o pillola rossa? Hackerare il sistema o farne parte? (8 voti)
[  ] Il mondo è tuo. Sei libero di #scegliere. Forse. (3 voti)

 

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Dopo i soliti 30 minuti di networking, per conoscerci, salutarci e fare due chiacchiere libere abbiamo aperto le danze lasciando la parola a chi ci ha ospitato: la Cooperativa Equamente di Forlì. Alice, responsabile amministrativa, ha presentato il progetto Altromercato e il significato del commercio equosolidale.

“La Cooperativa Equamente si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini al consumo critico e responsabile e di riflettere sullo squilibrio che caratterizza la ripartizione delle risorse nei diversi paesi del mondo.
[…] la Cooperativa promuove il commercio equo e solidale come una “buona pratica” da affiancare ad altre modalità di vivere in modo sostenibile e responsabile rispettando l’ambiente e le persone.”

 

I numeri di Altromercato:

  • circa 400 botteghe in tutta Italia
  • circa 170 soci che hanno i punti vendita

 

Alice ha parlato di un valore molto importante: di *scelta* di ciò che acquistiamo, della spesa che facciamo tutti i giorni per noi e per gli altri.

Se vuoi approfondire l’argomento guarda il sito di Altromercato.

 

Il giro (insolito) di presentazioni:

Abbiamo iniziato il dibattito con la presentazione di salottino, per i nuovi partecipanti della serata. Ma questa sera abbiamo lasciato la parola ai salottiniani: il progetto non è stato presentato da me e Licia ma da chi vive salottino con partecipazione e continuità.

Alla domanda *perché salottino?*, hanno risposto così:

    • per il format
    • per rompere gli schemi di questa città
    • per il confronto con le persone
    • per ascoltare le persone
    • per andare oltre il proprio punto di vista professionale
    • per conoscere persone nuove

 


Thomas
, partecipante affezionato, ha dato la sua *personale* descrizione di salottino:

“#salottino e #salottinoitinerante sono delle persone che si incontrano, anche con diverse professionalità ad esempio geometri, allenatori, ecc.. per parlare degli argomenti più disparati… Mi piace salottino perché incontri gli amici dell’asilo o ti fai amici nuovi, ma salottino è anche diventata possibilità di business. Poi seguo il teorema di Licia che è: conosci una persona nuova tutti i giorni e salottino ti aiuta a farlo.”

 

13051743_10207974407309465_6659626061957795438_nPer Alessandro invece #salottino è il posto ideale per parlare con persone aperte e ascoltare altri punti di vista, per guardare l’altro aspetto della cosa. Per Gianluca, un’opportunità di trovare persone nuove e approfondire nuovi temi.
Francesco è venuto per fare networking e Michele partecipa a#salottino per spezzare gli schemi di questa città, crede in questo format. Claudia è venuta la prima volta durante una delle serate cult di #salottino quando abbiamo parlato di Business Plan con la mitica Francesca Liverani invece per Giacomo il valore di #salottino sta nel confronto con le persone.
Durante la presentazione abbiamo anche scoperto di fare concorrenza a Maria de Filippi. Per Thomas Salottino è anche gli Amici di Nicole e Licia.

Alla fine le parole chiave sono sempre quelle:
partecipare, condividere e moltiplicarsi.

 

È stata bella la descrizione che ciascuno ha dato a #salottino ma abbiamo sforato con i tempi quindi il giro di presentazioni lo hanno fatto solo i nuovi arrivati.

Alessandra_facce_da_salottinoAlessandra, viene dal mondo dell’arte. Ha frequentato l’istituto d’arte a Faenza.
Adesso è un operatore tecnico Cad Cam e gestisce una macchina a controllo numerico per la costruzione di calotte craniche. WOW!

Alice, è responsabile amministrativa di Equamente ed è una mamma.

Finalmente si parte con l’argomento.

 

Il dialogo:

Into the Wild è un film che parla di una storia vera. Un film che racconta di libertà, di evasione e di ricerca di sé. Le interpretazioni su questo film sono tante e personali.

Per Thomas Into the Wild è un film che lo ha segnato e quasi convinto a mollare tutto e dedicarsi alla terra. Poi ha capito che gli piace semplicemente staccare la spina, stare da solo, perdersi e non sapere dove si sta andando.
Ma al giorno d’oggi che siamo sempre connessi chi riesce a vivere senza tecnologia, i beni materiali, senza contatti?
Per Gianluca gli Scout sono così ma non sei da solo.

 

Licia ha detto che mai riuscirebbe a vivere senza tecnologia e ai contatti.

 

Alessandra crede che sia positivo staccare, può essere utile se ne senti la necessità.

 

Thomas racconta l’esperienza di suo cugino che è un girovago, lui si considera un vagabondo. Il suo obiettivo è trovare un posto sulla spiaggia dove gli danno vitto, alloggio e prima di andare a dormire può guardare il mare.

 

Ando fa notare che nel libro in realtà il protagonista della storia torna a casa tre volte poi riparte. Quindi c’è il concetto del “mollo tutto” ma con la possibilità di  tornare. Per Ando il senso profondo del film è quello di una ribellione, o quando vende tutto e si libera simbolicamente di tutte le costrizioni e reinventa il mondo.

Nella su vita personale Ando racconta che a vent’anni, durante una sorta di cammino di Santiago, ha attraversato la Spagna con solo cinque euro: dormiva in spiaggia e mangiava zuppette.

 

“La cosa più bella è svegliarsi in una spiaggia e vivere da solo in mezzo al mondo e prendere coscienza di chi si è veramente.”
 
I cugini hanno un sacco di avventure alle spalle perché oltre a quello di Thomas anche il cugino di Gianluca ha deciso di mollare la sua attività di Immobiliare per viaggiare intorno al mondo. Dopo il cammino di Santiago di Compostela è partito per il mondo attraversando la Thailandia, il Vietnam, il Giappone, America e Sud America e lui è *felice*. Forse torna, forse no.

 

Durante la serata il dibattito ha preso diverse sfaccettature. Siamo partiti da un film, Into the Wild, per arrivare a parlare di:

 

  • responsabilità
  • scelta
  • libertà
  • viaggio
  • felicità
  • limiti
  • ribellione
  • evasione
  • ricerca di sé
  • cambiamento

 

In chiusura Licia ha posto una domanda:
Voi vi sentite liberi?
Alla domanda c’è stato qualche secondo di silenzio.

Solo Ando ha risposto con certezza:


“Io sono libero di brutto. Ho un sacco di libertà perché le responsabilità e i limiti che ho li ho scelti liberamente.”

E tu ti senti libero?

Vuoi vedere i video della serata?
#salottinoitinerante ospite di Equamente
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